Chi piange sul borgo abbandonato?
Pagina 45 del PSNAI: e se il vero scandalo fosse l’ipocrisia?
In questi giorni la famigerata pagina 45 del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne ha fatto discutere: “Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”. Parole dure, che hanno indignato molti — almeno sui social.
C’è chi grida allo scandalo, e chi ricorda che un documento strategico ha il dovere di descrivere la realtà, anche quando fa male. Il Sole 24 Ore, in un articolo di questo weekend, lo ha riassunto bene: negli ultimi 10 anni, quasi 700mila abitanti persi nelle aree interne. Nel 2023, ben 341 comuni italiani senza una sola nascita. Il Mezzogiorno soffre più del Nord. E la tendenza sembra inarrestabile.
Eppure non è una novità. È da decenni che certi territori sono in silenziosa ritirata. Tutti si dicono innamorati della vita lenta, dei borghi autentici, delle case in pietra. Ma pochissimi ci vivono. E chi ci opera davvero spesso resta solo, a lavorare con passione, senza clamore, nel silenzio della politica e dell’opinione pubblica.
Ma c’è chi non si rassegna. Sindaci visionari, cittadini resilienti, imprenditori coraggiosi, cooperative e associazioni che ogni giorno mettono in piedi progetti di rigenerazione straordinari. Esperienze pubbliche e private che non aspettano “la misura giusta” o “il bando perfetto”, ma agiscono, spesso con pochissime risorse, e producono impatto vero.
Non saranno mai solo i fondi PNRR o gli slogan a salvare i borghi. Servono mani, teste, cuori. E comunità vere.
Con ITS ITALY, dopo successi e inevitabili fallimenti, abbiamo scelto di partire dalle persone, non dagli immobili. Perché i muri senza vite dentro sono solo cartoline. Lavoriamo per riportare residenti, investitori, visione. E con cerchiamo anche di raccontarlo. Aperti a tutti. Perché chi fa davvero, raramente ha bisogno di essere la prima donna.
I piani non salveranno i territori. Le persone, sì. E chi ci crede, deve continuare a muoversi. Insieme.